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Approvata la legge regionale sul riordino della vigilanza sulle cooperative

 

"Una riforma che razionalizza e semplifica la disciplina vigente, eliminando doppioni di controlli o appesantimenti nelle procedure e contribuendo allo sviluppo della cooperazione": così l’assessora provinciale Luisa Gnecchi commenta l’approvazione in Consiglio regionale (2 luglio) della nuova legge regionale sulla disciplina della vigilanza sugli enti cooperativi.

L’importanza della legge, che dopo diversi tentativi non andati a buon fine e con il consenso di tutti gli attori interessati fornisce finalmente alle cooperative della regione un quadro di riferimento organico e certo, è sottolineata dall’assessora Luisa Gnecchi: "La Provincia dispone da decenni di una normativa che ha dato ottima prova di sé, spesso anticipando soluzioni poi adottate anche a livello nazionale. L’obiettivo di fondo della riforma è quello di razionalizzare e semplificare la disciplina vigente, eliminando doppioni di controlli o appesantimenti nelle procedure. Si conferma inoltre l’impostazione che vede nella vigilanza non solo un momento di controllo, ma anche di sostegno allo sviluppo delle cooperative".

I punti più rilevanti della legge prevedono la definizione in modo chiaro e organico dei ruoli dei diversi soggetti istituzionali, confermando l’impianto risultante dalla delega delle funzioni amministrative alle Province, la definizione di requisiti e compiti delle associazioni di rappresentanza delle cooperative, nonché della vigilanza pubblica nei loro confronti.

Inoltere, sottolinea l'assessora Gnecchi, "le procedure legate al registro delle cooperative, alla vigilanza ed ai provvedimenti amministrativi vengono snellite e vengono definiti tempi certi, con un ampio ricorso alle procedure telematiche." La legge individua anche precise fattispecie di "gravi irregolarità" in presenza della quali le associazioni sono tenute ad una segnalazione all’autorità di vigilanza. Infine la nuova legge è importante anche perchè "introduce limiti minimi di attivo patrimoniale, fatturato e numero di dipendenti sotto i quali la revisione legale dei conti non è obbligatoria: in questo modo si toglie un controllo pesante ed oneroso a molte piccole realtà cooperative comunque già sottoposte alla revisione cooperativa", conclude l'assessora Luisa Gnecchi.