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La miniatura in Iran si chiama “negargaré”
è un'arte molto antica, è difficile dire quando
è nata perché la maggior parte delle miniature
è andata perduta nel corso di diverse guerre quando
con il fuoco veniva distrutto tutto. Basandosi su reperti
di vasi, piatti ornati con le miniature, si può affermare
che esisteva già 2500 anni fa
Nel periodo preislamico l'arte della miniatura veniva utilizzata
per decorare le pareti dei castelli dei re, 1400 anni fa per
mano degli arabi vennero distrutte molte miniature, ciò
che è rimasto si può ammirare nei musei ovunque
nel mondo. Con l'avvento dell'islam e quindi la proibizione
di raffigurare immagini di persone o di animali, i pittori
più importanti sono emigrati in altri paesi (India
e Cina) dove hanno continuato a loro attività di pittori.
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Ci sono
due periodi importanti nella storia della miniatura. Il periodo
del “Teimurian” sotto i mongoli che avevano occupato
l'Iran e incoraggiavano l'arte persiana da cui erano particolarmente
affascinati, si interessavano non solo alla miniatura, ma
anche alla musica e all'architettura. Così fu un periodo
di grande rinascita per l'arte e in particolare per la miniatura.
Si ha un secondo periodo “Abbassiam” con il re
Shaabbas che spinse gli artisti famosi del paese a lavorare
nel suo “darbar”. Proprio nel castello si possono
ammirare i capolavori del pittore più famoso del periodo,
Reza Abbasi, gli artisti odierni si rifanno ancor oggi alle
sue tecniche di pittura.
I miniaturisti usavano, e alcuni li usano tuttora, colori
naturali che estraevano dalle piante o da pietre particolari,
si usava molto anche l'oro e l'argento. Gli artisti costruivano
pennelli e carte speciali.
Nella miniatura persiana non esiste la prospettiva e non c'è
luce fissa proveniente da un punto determinato, è invece
molto importante il modo con cui si formano le linee e come
vengono dati i colori che devono essere perfetti, spesso vivaci
e vanno accostati in modo che diano piacere all'occhio di
chi guarda.
Oggi le miniature si dividono in “negargari” (le
figure) e “tazhib” (decorazione), “tashir”
(figure che vengono dipinte utilizzando un solo colore), “tarsi”
(si usano sulle pietre), “gaomorg” (figure di
fiori, uccelli e disegni per realizzare i tappeti).
Fereshteh Rezaeifar
E’ nata a Teheran nel 1973. Ha frequentato le scuole
elementari e medie a Isfahan. A Teheran ha conseguito il diploma
di maturità scientifica, successivamente ha conseguito
il diploma di laurea in letteratura e lingua russa.
Durante la scuola secondaria si è avvicinata all'arte
pittorica studiando sotto la guida di importanti maestri di
pittura e calligrafia (arte tradizionale in Iran). Si è
dedicata, frequentando accademie specializzate, all'apprendimento
dell'arte della miniatura tradizionale persiana, partecipando
ad alcune importanti mostre dove il suo lavoro ha suscitato
l'interesse di esperti. E' convinta che l'arte della miniatura
costituisca ancora oggi un tutt'uno con la tessitura di soggetti
tradizionali (soggetti spesso ispirati alla letteratura classica
persiana o a soggetti semplicemente decorativi) in quanto
portatori di valori estetici e intrinseci universali. Continua
tuttora a dedicarsi all'attività di pittura che rappresenta
per lei un ambito stimolante e di rilevante interesse.
Nel 2001 ha seguito la sua famiglia in Italia ed attualmente
risiede a Roma.
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