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Stage, PCTO e Apprendistato di I livello: le buone collaborazioni tra scuole e aziende

Direzione Istruzione e Formazione, ANPAL e Camera di commercio hanno illustrato a dirigenti e docenti le potenzialità dell’Apprendistato di I livello

La scuola del secondo ciclo, da lungo tempo ormai, ha incontrato il mondo del lavoro, dentro i propri percorsi ordinari. Dai liceali, ai futuri tecnici o ai professionali, gli studenti, in genere dopo i 16 anni, hanno nel contesto del proprio mondo scolastico la possibilità entrare dentro la vita delle aziende, degli studi professionali, delle attività produttive. Un tempo si chiamava “alternanza scuola-lavoro”: da qualche anno si chiamano invece Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), ma tutti continuano a chiamarli più semplicemente “stage” o “tirocini”. Si tratta di periodi di lavoro in una azienda, inseriti nel tradizionale percorso scolastico di scuola superiore, che permettono agli studenti di acquisire conoscenze e abilità che solo la “pratica” riesce a trasmettere. In genere sono esperienze, sempre molto significative, che si concludono con la propria carriera scolastica, nel quinto anno superiore. Ma per alcuni, che hanno voglia e necessità di misurarsi più precocemente col mondo del lavoro, si offrono da circa 3 anni delle nuove prospettive, che permettono di rimanere dentro i percorsi scolastici dell’istruzione o della formazione e, nel frattempo, di incrementare il tempo/lavoro, con funzione però integrata, mettendo insieme preparazione scolastica ed attività produttiva.

Con la Riforma del Mercato del lavoro del 2015, il così detto Jobs Act, questi percorsi sono ulteriormente facilitati grazie all’introduzione del Contratto di apprendistato di primo livello, destinato a studenti dai 15 ai 25 anni e finalizzato a conseguire una qualifica o un diploma professionale e per chi lo vorrà un diploma di scuola superiore. “Si tratta di un contratto” spiega il Sovrintendente Gullotta “strutturato in modo da completare il percorso formativo scolastico, attraverso l’erogazione della formazione sia a scuola che in azienda. Questo permette agli studenti di acquisire competenze molto utili per la propria formazione e per la successiva preparazione all’inserimento nel mondo lavorativo, una volta terminata la scuola”.

Per riflettere e illustrare a Dirigenti, docenti e referenti per l’Orientamento e i PCTO la valenza formativa e orientativa del contratto di Apprendistato di I livello, la Direzione Istruzione e Formazione italiana, in collaborazione con ANPAL, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, ha organizzato un interessante webinar, a cui hanno partecipato una quarantina di persone.

“Questa tipologia di apprendistato, spiega l’ispettore Andrea Felis, favorisce lo sviluppo delle competenze tecnico professionali degli studenti e attiva precocemente talenti e motivazioni, facilitando l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; costruito su misura per le ragazze ed i ragazzi coinvolti, è infine uno strumento molto utile per il contrasto della dispersione scolastica, in quanto offre nuovi stimoli e curiosità”.

Nel corso del webinar sono state illustrate anche le buone pratiche di alternanza scuola lavoro raccolte da ANPAL, come l’esperienza di due scuole venete (IIS Levi Ponti di Mirano e IIS Umberto Masotto di Noventa Vicentina) nell’ambito dell’apprendistato di I livello, dentro ad un grande progetto territoriale che ha riguardato l’intera regione Veneto.

A concludere gli interventi, Georg Lun, referente dell’Istituto di Ricerca Economica di Camera di Commercio di Bolzano, sul tema del ruolo delle associazioni datoriali e l’investimento educativo e formativo nell’apprendistato di I livello da parte delle imprese.

LB