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Il Programma di sviluppo rurale promuove la regionalità e la diversità
Il Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale si è riunito a Bolzano con alti rappresentanti della Commissione europea e dei Ministeri italiani.
BOLZANO (USP). Sotto la presidenza del direttore di Dipartimento Ulrich Höllrigl, nella sua funzione di autorità amministrativa, il Comitato di sorveglianza del Programma di sviluppo rurale ha esaminato piani e progetti. “Il Programma di sviluppo rurale sostiene i due pilastri fondamentali della regionalità e della diversità. Il nostro obiettivo è promuovere la competitività dell’agricoltura e della silvicoltura in Alto Adige e garantire una gestione sostenibile delle risorse” ha dichiarato l’assessore provinciale all’Agricoltura e alle Foreste, Luis Walcher.
La presentazione della Relazione annuale di attuazione 2024, relativa al PSR 2014-2022, ha evidenziato che a fine anno la Provincia di Bolzano è riuscita ad utilizzare oltre il 94% dei 469 milioni di euro previsti. I rappresentanti della Direzione generale AGRI della Commissione Europea, del Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministero dell’Economia e delle finanze, presenti in sala, hanno espresso la loro soddisfazione per questo alto tasso di realizzazione, che è stabilmente il più alto tra le Regioni italiane. Con i fondi del Programma di sviluppo rurale sono state sostenute una serie di misure a favore dell'agricoltura, della silvicoltura e dell'industria alimentare che contribuiscono alla crescita economica e sociale delle zone rurali”, afferma con soddisfazione il direttore della Ripartizione Agricoltura, Martin Pazeller.
Il Comitato di sorveglianza ha inoltre esaminato il Piano strategico nazionale della Politica agricola comune (PAC) per il periodo 2023-2027. La valutazione intermedia del Piano mostra che tutte le misure di sostegno previste sono state avviate. L'Ufficio Fondi strutturali UE in agricoltura gestisce due grandi linee di finanziamento, come riferisce il direttore Luca D'Ambrosio: diverse richieste riguardano aziende come caseifici, cooperative vinicole o aziende di trasformazione di frutta. Nella seconda linea vengono gestiti i contributi per quasi 8000 agricoltori di montagna che lavorano in condizioni difficili, come l'altitudine e la pendenza dei terreni.
Analogamente alla programmazione precedente, i 313 milioni di euro disponibili vengono destinati al sostegno dell’agricoltura montana in zone svantaggiate, di habitat specifici, dell’agricoltura biologica e del benessere animale. Esistono ad esempio premi per superficie destinati all'agricoltura biologica e premi per la conservazione del paesaggio, nonché premi per le razze in via di estinzione come bovini della razza grigia, della razza Pinzgauer e della razza Sprinzen della Val Pusteria o i cavalli norici. Sono previsti inoltre premi per l'alpeggio di pecore e capre.
Ulteriori finanziamenti sono destinati alle aziende che trasformano prodotti agricoli o utilizzano metodi specifici per risparmiare acqua. Sono inoltre sostenuti i giovani agricoltori o gli agricoltori che costruiscono stalle. Una parte dei finanziamenti è destinata anche alla ricerca e alla silvicoltura. Sono inoltre sostenuti i progetti Leader volti a rafforzare e sviluppare le zone rurali, l'economia rurale e la qualità della vita.
La promozione delle zone rurali è il secondo pilastro della Politica agricola comune (PAC) e prevede fondi UE che gli Stati membri possono utilizzare a livello nazionale o regionale nell'ambito di programmi pluriennali cofinanziati. Essa integra il primo pilastro, il sistema dei pagamenti diretti alle aziende agricole e le misure di gestione dei mercati agricoli. Gli orientamenti per gli aiuti della PAC vengono di norma adottati ogni sette anni e si basano sui programmi di bilancio pluriennali dell'UE.
red
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