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Bacini montani, migliorata la protezione dalle piene del rio del Conio

Al fine di migliorare la sicurezza dell’abitato di Cadipietra, l’Ufficio Sistemazione bacini montani Est ha ampliato l’esistente bacino di trattenuta del rio del Conio in Valle Aurina.

VALLE AURINA (USP). L’ Ufficio Sistemazione bacini montani est ha migliorato la protezione dalle piene del rio del Conio, il torrente che attraversa l’abitato di Cadipietra nel comune di Valle Aurina. Il rio del Conio nasce da un altopiano nelle Alpi della Zillertal e, dopo circa 6,5 km, si immette in orografica destra nel fiume Aurino nel centro abitato di Cadipietra.

Già negli anni dal 2013 al 2015, nell’ambito del progetto “Alto Aurino” finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale FESR, sono stati studiati i pericoli idraulici nei comuni di Valle Aurina e Predoi. Dal susseguente Piano delle zone di pericolo è emerso che gli abitanti di Cadipietra sono esposti a un rischio considerevole rappresentato dal rio del Conio. Grandi colate detritiche si erano verificate nel 1940 e nel 1956. “Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90, il corso inferiore del rio del Conio è stato protetto dall’incipiente erosione con la costruzione di due serie di briglie di consolidamento  e la realizzazione di due piccoli bacini per la ritenzione dei detriti”, riferisce Sandro Gius, direttore dell'Ufficio Sistemazione bacini montani Est. Nel luglio del 2021 una grande colata detritica interessò la zona attorno alla frazione di Cadipietra, che in quell’occasione rischiò una catastrofe (vedasi comunicato USP).

Proprio per migliorare la protezione dalle piene del rio del Conio, nel settembre 2023 l'Ufficio sistemazione bacini montani Est ha avviato la costruzione di una grande briglia filtrante in cemento armato, ricorda il progettista e direttore dei lavori Martin Moser (vedasi comunicato USP). Gli operai della squadra della Valle Aurina, guidata dal capo operaio Hubert Brugger, ha quindi ampliato il più piccolo dei due bacini di ritenzione esistenti tramite la realizzazione di una barriera filtrante alta 12 metri, portandone la capacità a circa 28.000 metri cubi. L’esistente area di ritenzione del bacino superiore è stata invece mantenuta. La struttura in cemento armato è stata nascosta con materiale di scavo sul lato di valle e rinverdita. Tutti i lavori sono stati ultimati all’inizio di luglio.

Per questioni legate ai finanziamenti, il progetto è stato suddiviso in tre lotti: il primo è stato finanziato dal Fondo per lo sviluppo e la coesione FSC e riguarda la costruzione della briglia filtrante in cemento armato dal costo di 1,5 milioni di euro. Il secondo lotto comprende la costruzione della strada di servizio, parti della messa in sicurezza dello scavo e la risistemazione dell’area con le opere di rinverdimento per un importo di 500.000 euro. Questi lavori sono stati finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Da parte sua la Provincia ha investito 170.000 euro nel terzo lotto per la realizzazione della controbriglia di contenimento e di una briglia di consolidamento aggiuntiva.

mac/pf

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