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Inclusione e partecipazione: legge in vigore da dieci anni
La legge provinciale sull'inclusione e la partecipazione delle persone con disabilità compie dieci anni. L'assessora Pamer: “Partecipazione e inclusione espressione di una società sostenibile”.
BRESSANONE (USP). Il 14 luglio 2015 è entrata in vigore una legge che rappresenta una pietra miliare per il rafforzamento della partecipazione e dell'inclusione delle persone con disabilità in Alto Adige: su questo sono concordi l'assessore provinciale alla Coesione sociale Rosmarie Pamer, l'ex assessore provinciale competente Martha Stocker e la consigliera di parità Brigitte Hofer. Insieme a Heidi Ulm, membro del Comitato di monitoraggio per i diritti delle persone con disabilità, e all'imprenditore Heiner Oberrauch, i rappresentanti hanno parlarto della genesi della legge, dei miglioramenti e dei passaggi futuri di questa normativa nel corso di un incontro tenutosi al WunderBAR di Bressanone. Non un luogo casuale, ma una struttura dove l'inclusione è una realtà quotidiana ed offre alle persone con disabilità la possibilità di acquisire esperienza lavorativa e allo stesso tempo di vendere prodotti di propria produzione. “Dall'approvazione della legge notiamo soprattutto che le persone hanno acquisito maggiore autonomia, maggiori opportunità e una migliore qualità della vita”, ha sottolineato l'assessora Pamer. Fino al 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, l'inclusione e la partecipazione saranno al centro dell'attenzione con diversi eventi e iniziative anche a livello locale.
Una legge inclusiva fin dalla sua genesi
Nel 2015, l'allora assessora provinciale Martha Stocker ha avuto un ruolo determinante nell'elaborazione e nell'approvazione della legge sull'inclusione. Stocker ha rimarcato comed la legge sia il frutto della legislazione provinciale, grazie alla quale sono state realizzate molto iniziative. “La legge provinciale si distingue per il fatto che tutti i settori, non solo sono stati menzionati, ma anche coinvolti nella sua elaborazione: in questo siamo stati un esempio”, ha affermato Stocker. Anche la traduzione della legge in lingua facile è stata un'iniziativa pioneristica, sia a livello locale che nazionale. A partire dal 2010, la legge è stata elaborata attraverso il coinvolgimento delle persone interessate e dei loro familiari. L'ex assessora Stocker ha anche espresso un desiderio: “Migliorare questa normativa nei settori in cui c'è ancora bisogno di recuperare terreno”, ha rimarcato.
Il Comitato di monitoraggio per i diritti delle persone con disabilità
Una delle istituzioni più importanti istituite dalla legge provinciale è l'Osservatorio sui diritti delle persone con disabilità. Heidi Ulm, membro dell'organo, ha rimarcato l'importanza della rappresentanza delle persone interessate. La legge provinciale ha un forte impatto sulla vita quotidiana, tra l'altro nel campo dell'assistenza personale, della mobilità pubblica e del linguaggio semplificato. Ulm ritiene che siano necessari miglioramenti nella gestione del contributo “Vita autodeterminata e partecipazione sociale” e nella regolamentazione dell'assistenza personale. “La legge ci dà le basi per far sentire la nostra voce”, ha sottolineato Ulm.
Dal 2020 l'Osservatorio provinciale sui diritti delle persone con disabilità è guidato dalla presidentessa Brigitte Hofer, la quale ha definito la legge come la base di un cambiamento di paradigma verso la piena ed efficace partecipazione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita. Il comitato di monitoraggio ha principalmente il compito di rendere visibili i problemi strutturali, analizzarli e suggerire miglioramenti. "A dieci anni dall'entrata in vigore della normativa, possiamo sottolineare come essa abbia creato istituzioni in grado di contribuire concretamente, non solo a richiedere la partecipazione, ma anche a realizzarla nel concreto", ha sottolineato Hofer.
Consentire la partecipazione in tutti gli ambiti della vita
Uno dei grandi risultati della legge provinciale sull'inclusione e la partecipazione è stato il coinvolgimento del maggior numero possibile di settori. Un ambito essenziale della vita quotidiana è quello della partecipazione alla vita lavorativa. “Perché il lavoro significa appartenenza, indipendenza, sicurezza sociale”, ha sottolineato l'assessora provinciale alla Coesione sociale Rosmarie Pamer durante la conferenza stampa a Bressanone. Un concetto rimarcato anche da Heiner Oberrauch, imprenditore di successo ed ex presidente dell'Associazione imprenditori dell'Alto Adige, che ha raccontato come i datori di lavoro altoatesini contribuiscono a rendere l'Alto Adige una società più inclusiva. Da quando è stata approvata la legge provinciale, è più facile garantire l'accompagnamento e l'assistenza alle persone con disabilità nelle aziende. “Il compito dell'economia è quello di trovare un impiego che non sia eccessivamente impegnativo per i dipendenti, ma che attribuisca il giusto valore al lavoro svolto da queste persone: è importante accompagnare le persone nel processo lavorativo”, ha sottolineato Oberrauch, che ha poi spiegato come occorra soprattutto tempo affinchè i collaboratori condividano l'impegno a favore di opportunità di lavoro inclusive. “Incoraggio le aziende ad attivarsi in questo senso: in questo modo si conquistano collaboratori motivati”, ha affermato Oberrauch.
Le prospettive: nuovo quadro normativo e assistenza personale
Tra le novità importanti che saranno attuate quest'anno e nei prossimi anni figura la riorganizzazione della valutazione della disabilità, che sarà avviata nel 2027. Per quanto concerne il diritto a un progetto di vita individuale sono in fase di elaborazione le linee guida corrispondenti da parte dei servizi sociali e sanitari. “Con il progetto "selAvì – selbstbestimmt Leben / vita indipendente", Kolping Alto Adige sta attualmente elaborando, insieme alla cooperativa Promos e all'Ufficio provinciale persone con disabilità, un concept di progetto per individuare un punto di contatto centrale per l'assistenza personale. Vogliamo che questo progetto sia sostenibile, efficace e integrato nella vita quotidiana ed in modo autonomo”, ha spiegato l'assessora Pamer. Il progetto dovrebbe essere attuato all'inizio del 2026, con il contributo di figure di esperienza come Anna Faccin, Silvia Rabanser e Max Silbernagl. “La partecipazione e l'inclusione sono un diritto che riguarda tutti noi, perché sono espressione di una società giusta e sostenibile”, ha concluso Pamer.
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