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Prestazioni Intramoenia: uno strumento per ridurre le liste d’attesa
Con la riorganizzazione delle cosiddette prestazioni intramoenia, l’assessore provinciale Hubert Messner pone un chiaro accento sulla riduzione dei tempi d’attesa.
BOLZANO (USP). Il sistema sanitario altoatesino continua a evolversi: con la riorganizzazione delle cosiddette prestazioni intramoenia, l’assessore provinciale alla Prevenzione sanitaria e Salute Hubert Messner pone l'accento sulla riduzione dei tempi d’attesa. "Intramoenia significa che i medici dell’Azienda Sanitaria possono esercitare attività libero-professionale all'interno degli ospedali, al di fuori del loro orario di lavoro ordinario", spiega Messner. Queste prestazioni vengono erogate al di fuori dell’orario di servizio e devono essere preventivamente autorizzate dall’Azienda Sanitaria. L’autorizzazione si basa sul reale fabbisogno assistenziale, ovvero viene concessa soprattutto nei settori in cui si registrano tempi d’attesa più lunghi. Il volume delle attività intramoenia viene definito in anticipo e successivamente monitorato".
"Le tariffe pagate dai pazienti per le prestazioni intramoenia non costituiscono interamente il compenso del medico. Quest’ultimo deve infatti coprire una serie di costi come le retribuzioni orarie del personale infermieristico e di supporto aggiuntivo, i costi per materiali e beni di consumo, oltre a una quota fissa destinata alle spese amministrative dell’Azienda Sanitaria", aggiunge. "Abbiamo ora definito una regolamentazione chiara e uniforme per la ripartizione di questi costi".
Le novità introdotte sono state sviluppate in stretta collaborazione con i sindacati dei medici e si basano su nuove disposizioni normative statali. "L’attività intramoenia esisteva già in passato. Avendo dovuto adeguare il sistema abbiamo deciso di farlo in modo mirato, per migliorare l’assistenza e ridurre i tempi d’attesa", sottolinea Messner. L’intramoenia è parte di un pacchetto di misure più ampio che comprende anche il miglioramento continuo delle prenotazioni, l’intensificazione della collaborazione tra i vari ospedali e le nuove prestazioni aggiuntive volontarie in orario serale e nei fine settimana. Solo grazie a quest’ultima misura, dall’inizio dell’anno sono già state erogate oltre 10.000 prestazioni aggiuntive. "L’intramoenia non è una corsia preferenziale", ribadisce Messner. Le direttive rivolte all’Azienda Sanitaria e ai reparti sono chiare: tutti i pazienti, indipendentemente dal fatto che abbiano ricevuto una visita pubblica o una visita intramoenia, vengono inseriti nella stessa lista d’attesa per gli interventi chirurgici. Con intramoenia è possibile scegliere lo specialista che effettuerà la prestazione: una possibilità che normalmente non è prevista nel sistema sanitario pubblico".
ASP/red/kat/tl