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Bambini alla fame in Africa: progetto con onlus meranese e missionarie

Nella Repubblica Centrafricana, una delle aree più instabili del continente, la guerra civile è ufficialmente finita ma violenze e disordini non cessano. Circa 2,5 milioni di persone, la metà della popolazione, soffre di denutrizione per la carenza di ogni bene di prima necessità e migliaia sono in fuga da quella terra. Sempre più profughi con bambini costretti alla fame hanno cercato rifugio nella missione delle suore terziarie nella regione La Yolè, al confine con il Camerun.

Oltre mille profughi sono assistiti nella missione delle suore terziarie

Grazie a un progetto di cooperazione allo sviluppo che le religiose hanno avviato con la associazione onlus di Merano Etica Mundi, dall’inizio di quest’anno la missione può rispondere meglio ai bisogni di un migliaio di profughi, in particolare di 200 bambini denutriti. Contemporaneamente le madri vengono formate per diventare più autonome in materia di cibo e alimentazione, di coltivazione di semi e piante, di utilizzo degli attrezzi da orto e giardino. A sostegno di questo progetto la Provincia di Bolzano mette a disposizione 78mila euro.

L’impegno delle suore, il sostegno della comunità locale e la grande motivazione delle mamme africane stanno già dando i primi frutti: con questo progetto le famiglie di profughi in fuga coltivano piccoli appezzamenti da cui non solo ricavano il cibo, ma riescono anche a vendere prodotti della terra per poter poi acquistare altri generi di necessità. Suor Loveline, della missione ai confini con il Camerun, conferma che la situazione a La Yolè è cambiata: "Anche grazie agli aiuti dall’Alto Adige abbiamo contribuito ad abbassare il tasso di mortalità dei bambini. La gran parte dei giovani oggi frequentano la scuola." Il progetto sostenuto dalla Provincia di Bolzano prosegue fino a novembre.

SH

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