Provincia Autonoma di Bolzano | |
19 Ripartizione Lavoro |
II.6. OBIETTIVO 5:"Interventi a
sostegno di aree o settori con particolari caratteristiche
Come già chiaramente espresso nel precedente Piano, gli
interventi possibili per favorire il conseguimento di questo
obiettivo attengono più a politiche economico-sociali di
carattere strutturale piuttosto che a mirate politiche del
lavoro, per cui risulta difficile individuare strategie efficaci
per l'azione in aree deboli e di pronta risposta per settori in
cui insorgano crisi congiunturali.
Pertanto i richiami già in precedenza segnalati costituiscono
tuttora argomenti di riflessione da consegnare e dibattere in un
contesto più ampio di quello delle politiche del lavoro, che,
per quanto di loro competenza, già operano, attraverso il
perseguimento dei precedenti quattro obiettivi, ad assicurare la
creazione di alcune condizioni che possono tornare utili per il
presente obiettivo: si pensa in particolare al piano per la
formazione professionale, alle azioni I.D.O.A.1.3., I.D.O.B.2.1.,
I.D.O.B.2.2., N.F.L.B.2.1., N.F.L.B.2.2. e A.F.S.B.3.1..
A fianco di questo insieme di condizioni preliminari vanno
pertanto riprese le indicazioni di massima del precedente Piano,
e in particolare:
tenedo conto che esistono comuni e frazioni con struttura
debole sono giustificati interventi strutturali per:
- promuovere nuove iniziative;
- agevolare l'ampliamento di aziende esistenti;
- incentivare l'ammodernamento dell'azienda;
inoltre un grande problema per le aziende costituisce la
mancanza di personale qualificato, un problema che è collegato
alle grandi difficoltà di trovare abitazioni (case,
appartamenti). Lo spostamento comporta per questo personale
notevoli costi che non sono disposti a sostenenre e che l'azienda
non è in grado di sostenenere. Sappiamo inoltre che l'impresa
con certe dimensioni necessita del personale sufficientemente
qualificato soprattutto nei livelli medio-alti dell'impresa per
poter affrontare la concorrenza a livello internazionale e per
poter sopravvivere.
Per questo sarebbe senz'altro opportuno introdurre la
possibilità di sostenere l'acquisto di abitazioni, per es. con
mutui agevolati, con la costruzione di abitazioni finalizzati ed
altri interventi utili per rendere possibile il trasferimento
stabile di personale vicino ai centri di produzione;
infine vanno immaginate, definite, sostenute, intraprese
iniziative per incentivare una maggior mobilità di personale.
In aggiunta, la Sottocommissione per il Piano sottolinea
l'interesse per la regolamentazione dell'istituzione di un gruppo
di pronto intervento da attivare in ogni occasione in cui si
verifichino casi di rilevanti crisi aziendali, con rischio di
sostanziali riduzioni di personale occupato: tale Gruppo di
pronto intervento dovrebbe essere formato da una componente
stabile, rappresentata dall'Assessore al Lavoro e da membri
designati con cadenza temporale definita e impegnativa dalle
parti sociali, e da una parte variabile connessa alla specifica
contingenza, all'interno della quale potrebbero essere presenti
il Sindaco del Comune interessato e altri Assessori di
competenza, supportati eventualmente dai funzionari pertinenti.
A fianco di queste indicazioni, può essere utile esaminare altre
esperienze di costituzione di incubatori di piccole-medie imprese
da attivare specificamente nelle aree deboli (collegando
eventualmente questa iniziativa a quella destinata allo sviluppo
dell'idea cooperativa), così come vanno riconosciuti e valutati
i risultati di processi di costituzione di distretti produttivi
integrati. In generale tuttavia si tratta di politiche
economico-sociali di ampio respiro e di competenza di una
pluralità di organi e istituzioni che travalicano le
responsabilità della Ripartizione Lavoro e del presente Piano,
per cui si sottolinea solo il rilievo che potrebbe assumere una
analisi esplorativa delle esperienze, soprattutto straniere, già
condotte.
Per quanto concerne gli interventi a sostegno di settori con
particolari problemi congiunturali, il gruppo di esperti
consultati ha sottolineato la rilevanza dell'attenzione da
prestare ai temi della qualità dell'ambiente, con preoccupazione
più di carattere culturale e civile che di riguardo per un
settore d'interesse per le politiche del lavoro. Anche in questo
caso la scelta e le strategie operative possono discendere da una
generale politica di intervento preventivo e permanente nel
settore, alla quale può fornire precisi contributi l'azione
A.F.S.B.3.1., includendo nei lavori socialmente utili anche le
attività prestate per la cura continuativa dell'ambiente.